Versi per Nina
sento la vita quasi fosse
apparenza in vaghezza di sogno
l'anima è spersa dove fitta
trama d'ambiguo s'incaglia
ah le uve dei tuoi occhi: uno spasmo
di luce una spina nel sangue
e quel sorriso – oggi
che mi sorprendo a inseguire ombre
in cerca del tuo profilo –
mi si trasfigura in un graffio
difficile da decifrare
*
la mano disegna nell'aria
il tuo profilo indugia
su bocca naso e occhi
la mano della mente ben conosce
quei dettagli come una madre – Nina
stella del cielo che mi cammini nei sogni
ora sono aghi
che trafiggono
nell' accendersi nel sangue
la mai sopita passione
mentre la mente disegna
dove fermenta il cuore
*
silenzio allagato di luna – una
silhouette nella mente ondeggia
e gli arzigogoli
a dirmi vano
il ricordo sgualcito dal tempo
dalla foto color seppia
mi guardano
i tuoi occhi velati di mestizia
-ah l'assedio degli anni
e il cuore
a dare smalto a un sogno sbiadito
*
donna dei boschi: occhi
di cerbiatta – la tua
anima di foglia
di sé m'innamora
*
entro ed esco dalla tua anima
dove dimorano pezzi di me
un odore di pini ci avvolge
– certo lo senti anche tu –
i nostri passi sul viale accecato di sole
un grido di gabbiani e l'ascolto
del mare in una conchiglia:
questi i momenti
d' incantamento
fermati dal nostro amore imperituro
*
rosa il tuo fiato
fragranza di bosco la tua pelle ambrata
apparivi sirena
distesa s'uno scoglio
allucinazione forse
mi facevi un cenno
mentre il cielo s'apriva in una luce
aurorale
come il tuo sorriso
*
sparire nel nulla
è l'urlo della rosa strappata
da mano indelicata
consola a tratti un palpito
di luce selenica
che abbraccia il ricordo
ravviva empatie
gentile il velo spiegato
dell'angelo
su un lato del cielo
*
forse solo nell' oltre saprò
si scioglierà l' enigma – e intanto
i tuoi modi garbati che ritornano
nella camera viola della mente
mi sorreggono per il tempo a me concesso
mentre perso sono
nel perimetrare il vuoto che lasci:
un' ombra feroce
mi strappa all'abbraccio del sangue
il buconero risucchia
presenze umori respiri
non il tuo garbo che in me
non si cancella
*
non ti vedrò più Nina
se non in vaghezza di sogno –
oggi mi nutro come un passero
dei tuoi scritti di luce che aprono
su universi solo a te noti
e che forse ospitano la tua
essenza mentre mi appare
delinearsi il tuo volto
in una nuvola vagante
in questo cielo bianco di silenzi
*
e tu a lumeggiare le mie sere
anima di candore e di sogno
si fa conca il cuore
ad accogliere
dei versi dettati da un altrove
*
l'anima tendeva alle stelle
quando tu Nina apparivi
rosavestita
stagliata contro un lembo di cielo
ti fermavi nella piazzetta e
ti facevano festa i colombi
planando sul mangime che spargevi
allora
il tuo sorriso era una pasqua
mentre il tempo aveva una sosta
*
dimmi Nina: che vedi
tu che hai casa nelle nuvole
tu che sai il linguaggio dei voli?
forse
la giovinezza spezzata
che ora in lampi di déjà vu ritorna?
o
rivivi nel cuore
verde dell'acqua
che ti vide sirena emula del canto
di odisseo
rapimento
dei sensi
che in sogno ancora mi seduce
*
ahi i ponti sgretolati
o pure considera quelli
detti collanti di carne e di sangue
e il desiderio che
si fa arco d'amore
filo teso d'acrobata
all'altro capo sei Nina
e mi vedi adesso
varcare fra nuvole in sogno lo spazio
di un volo fino alle tue braccia
*
il tuo volteggiare Nina
nelle stanze viola della memoria
– dicevi il reale non è fatuo
apparire o entrare nello specchio
dell'essenza evocando
palpiti di luce
di un tempo senza tempo
noi dal celeste palpito
dicevi – qui siamo
affratellati nel sangue
con la terra e la morte
© Felice Serino